domenica 7 agosto 2011

I "grillini", i "militOnti" e la lezione della storia

Leggo di una manifestazione organizzata dai grillini tramite facebook contro la cosiddetta "casta Parlamentare". Nell'evento creato sul social network si richiede la disponibilità di posti in auto private per raggiungere Piazza Montecitorio da tutte le parti d'Italia. Per dare un passaggio ai "compagni" (non so come si chiamino fra loro i grillini) per raggiungere il luogo della manifestazione. Per diminuire le emissioni di CO2? Naaaaa! Perché viaggiare insieme ti costringe giocoforza a parlare, quindi a discutere, a condividere idee? Macché! semplicemente per una questione di risorse. Il movimento 5 stelle ha pochi soldi e quindi bisogna che i militanti si dividano le spese per arrivare a Roma. E per carità. Motivazione più che degna.


Meno degna e assolutamente rilevatrice della cultura politica dei grillini e soprattutto della considerazione che questi hanno di chi non la pensa come loro, una chiosa nella descrizione dell'evento: "NON siamo la Cgil e neanche il ...Pd che pagano i pulman dei militOnti....". Una frase "ironica" che rivela uno snobismo estremo, che non si ferma davanti all'insulto gratuito (anzi, lo prevede). Loro sono gli eroici militanti disinteressati che vanno a Roma pagandosi il viaggio, gli altri sono solo dei "militOnti", dei pecoroni che seguono il gregge, peraltro facendosi portare col pullman "a gratis". A differenza degli illuminati dalle 5 stelle, che invece seguono acriticamente e senza possibilità di interlocuzione il loro "uomo solo al comando", il loro "guru" che un tempo faceva pure ridere, oggi trasformato in leader politico grazie ai servigi di una nota agenzia di marketing e comunicazione. Un leader politico che li aizza come una muta di cari inferociti con il suo pensiero che si riassume in un "Vaffanculo!". Un guru ricchissimo che sta bene attento, guardacaso, a cavalcare tutte le tigri cavalcabili, ma a non mettere mai in discussione l'assetto economico del Paese. Il problema è tutto della casta poitica di ladri e fannulloni e degli ancora troppi che li seguono come pecore. i "militOnti", appunto. Che se ne vadano tutti, quindi, facciamo un po' di pulizia e Lui, aspirante Uomo della Provvidenza poi sistemerà le cose. Da solo. O con la collaborazione della sua agenzia di marketing. Intanto i suoi seguaci facciano le macchinate per fare una bella marcia su Roma.
Personalmente non oso pensare a ciò che succederebbe se un giorno Grillo dovesse andare davvero al potere, se questa è la sua concezione della politica e della dialettica politica. Perché Grillo dice anche delle cose condivisibili. Ma anche il fascismo delle origini le diceva. Come scrive Emilio Gentile sul Sole 24 Ore del 22 marzo 2009: "il fascismo del 1919 era un 'antipartito' che disprezzava i partiti di massa. Il suo programma, oltre che nazionalista e antibolscevico, era antimonarchico, anticlericale, antistatalista, antimilitarista". un programma, quello dei Fasci di combattimento che prevedeva - fra l'altro - l'abolizione del Senato, tasse progressive, pensione a 55 anni, giornata lavorativa di otto ore, abolizione dei Vescovati, sostituzione dell'Esercito con una milizia popolare. Il fascismo "diciannovista", movimento protestatario e addirittura con accenti libertari che si caratterizzava per il disprezzo del Parlamento e della mentalità liberale e per l'esaltazione dell'attivismo delle minoranze. Insomma, lungi dal dire che Grillo è il nuovo Mussolini, non si può non notare che il connubio fra cose "anche condivisibili" da una parte e disprezzo per le istituzioni e antipolitica (e in questo la "politica" ci mette del suo per dargli una mano!) dall'altra è inquietantemente simile. Riusciremo a trarre profitto dalla lezione della storia?

PS: Consiglio ai grillini di fare come facciamo noi militOnti di Rifondazione: prenotiamo un pullman  e poi cerchiamo di riempirlo dividendoci le spese. Per una giornata un pullman si trova a un migliaio di euro. Diviso cinquanta persone viene 20 euro a testa. E andare in pullman è anche più rilassante: niente rischio di sbagliare strada, niente problemi di parcheggio. E poi durante il viaggio si socializza meglio che in auto.

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