mercoledì 26 maggio 2010

Il modello sociale del Sole 24 Ore

Leggo spesso "ventiquattro", magazine del Sole 24 Ore. Nell'ultimo numero della rivista si fa un bel servizio sui giovani: come portabandiera delle nuove generazioni, in questo servizio, si propone Amelia Andersdotter, 22 anni, europarlamentare svedese del Partito dei pirati, movimento politico che ha come sua principale rivendicazione il superamento del copyright e la possibilità di scaricare contenuti liberi da vincoli imposti dal diritto d'autore. Battaglia anche giusta e condivisibile, si dirà. Certo, magari un po' secondaria rispetto ad altre: che so, la battaglia per la difesa del posto di lavoro, per una scuola pubblica di qualità, per una sanità pubblica decente. Ma tant'è... evidentemente in Svezia non hanno di questi problemi, buon per loro. E ad ogni modo il "partito dei pirati" è un fenomeno sociale interessante e singolare, che va certamente indagato.



Successivamente, dopo la classica "sfilarata" di ragazzotti e ragazzotte parecchio intelligenti che hanno creato qualcosa di nuovo (più o meno utile), arriva il "gran finale". Un certo Mr. Black che con un pezzo di raro giornalismo d'inchiesta, si finge imprenditore brianzolo che cerca falegnami (età 25-30 anni, con esperienza si intende: il nostro chiarisce subito che non vuole 17enni brufolosi. A questo punto ci sorge una domanda: e se nessuno li prende a lavorare, questi diciassettenni, che caspita di esperienza si possono fare, di qui e che avranno 25 anni? Ma qui si andrebbe nel difficile, non vorrei mettere in difficoltà il "nostro" reporter d'assalto). Per giungere finalmente al punto: in Brianza ci sono troppi laureati in filosofia, che non troveranno mai lavoro e al contrario mancano falegnami. Eccoci al punto, eccoci al modello sociale che ha in mente il Sole 24 Ore: i giovani è meglio che non studino ...e il loro istinto di ribellione è bene che si incanali verso il download abusivo di mp3. Ovviamente esulando la domanda che ci si faceva prima (come fa un diciassettenne che decide di fare il falegname a farsi esperienza, per essere assunto dal famoso mobilificio "Arredamenti da Mr Black"?). Ovviamente non ci dice perché mai il liberalismo che deve valere in economia non sia riconosciuto nella cultura: si liberalizzano le licenze dei taxi, delle farmacie, dei pubblici esercizi, perché, si dice, chi ha più filo tesserà. Bene, lasciami prendere la mia laurea in filosofia in pace, se mi pare, lasciami la libertà di cercarmi il lavoro che vorrei fare, a fare qualcos'altro sono in tempo. Chiarisco subito, su questo punto: chi scrive si è laureato a 26 anni in Scienze Politiche, milite già assolto, non ha trovato un lavoro adeguato e nel frattempo ha fatto di tutto: dal giardiniere, al messo notificatore, al fruttivendolo, all'autista, per vincere quattro anni dopo un concorso nella Polizia Municipale. Non ho messo a frutto la mia laurea, ma sono felice di aver seguito le mie inclinazioni e di aver realizzato questo piccolo (grande, in realtà) sogno.

Ma torniamo al punto: come devono essere i giovani per il Sole 24 Ore? brutalmente: ignoranti e rintanati davanti al computer.

Non tutti, è chiaro: ciò non vale evidentemente per i LORO figli, che invece, pur laureandosi in filosofia, potranno sempre trovare lavoro magari nell'aziendina di papà (e non come falegnami: ci tengono alle loro falangi!)... perché il problema si sa: anche l'operaio vuole il figlio dottore.

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